Paulo Coelho ha scritto una frase che mi ha colpito molto:
“Gli uomini si dividono in quelli che costruiscono e quelli che piantano. I costruttori concludono il loro lavoro e, presto o tardi, sono colti dalla noia. Quelli che piantano sono soggetti a piogge e tempeste, ma il giardino non cesserà mai di crescere.”
Mi fa riflettere. Guardatevi attorno. Quanto è stato costruito? Moltissimo, forse troppo. Le nostre case, i nostri uffici, le nostre città… abbiamo costruito ovunque è innegabile. Ma se rovesciassimo il punto di vista?
Le nostre città sono state costruite con ferro e mattoni, ma immaginatele come giardini. Giardini immensi da coltivare, da preservare e da far crescere. Dobbiamo sviluppare questo patrimonio immobiliare, ma non con la mentalità del costruttore che si lascia prendere velocemente dalla noia, ma con l’amore e la cura di un giardiniere. Con pazienza e attenzione dobbiamo accudirle e renderle fertili.
Questo è il futuro che io vedo e in cui credo.
Mauro Vanzini.